Una rete di esperienze culturali dove l’arte e la creatività sono al centro di un processo di riuso del patrimonio religioso da parte delle comunità locali che si riconoscono in quel patrimonio.
#Chiesecreative
Il prototipo:
Spazio Kor presenta un interessante caso studio di riuso di un patrimonio religioso barocco, sconsacrato da 2 secoli e utilizzato come edificio pubblico. Nel caso di una chiesa sconsacrata a da così tanto tempo, come la chiesa di San Giuseppe ad Asti, il valore spirituale è andato via via scomparendo nei 200 anni di uso secolare, ma l’edificio rappresenta ancora un forte patrimonio identitarioper la comunità locale.
Che tipo di valori e come possono essere utilizzati e migliorati?
La chiesa, dopo molti usi legati al campo sanitario, caritatevole ed educativo, è stata trasformata in un teatro completamente attrezzato nel 2011 e dal 2016 è gestita dalla nostra organizzazione, CRAFT.
Utilizzando il teatro di ricerca e l’arte contemporanea, il progetto culturale Spazio Kor, mira a coinvolgere la comunità in un’esperienza culturale e in un approccio di audience development.
La stagione teatrale è composta da 30 spettacoli all’anno, 100 eventi, apertura di tutti i giorni, 1500 spettatori e oltre 15.000 persone che sono entrate nello Spazio sin dalla sua apertura.
Da un punto di vista funzionale, l’edificio stesso è ben mantenuto, utilizzato e apprezzato dalla comunità locale, rappresentando ancora un angolo cruciale nel panorama (umano e fisico) della città e del quartiere. Dal punto di vista del bene pubblico, la struttura riscopre un uso sociale ma porta avanti ancora molte funzioni legate alla socializzazione, al confronto umano, alla riflessione, al dibattito, all’ispirazione e al pensiero.
La rete e il modello:
#chiesecreative è il passo successivo di questo approccio al riutilizzo del patrimonio religioso per scopi creativi e culturali. Ad esempio l’approccio condiviso tra Spazio Kor e Diavolo Rosso, hub musicale e locale serale, offre al pubblico un’esperienza unica che si muove tra due chiese ma passando per il teatro, la musica, la gastronomia, l’arte contemporanea …
Il valore innovativo di questa strategia di networking culturale sta riscuotendo un forte interesse da parte di altri spazi simili nella zona e non solo. La rete #chiesecreative vuole riunire e mettere a confronto quelle esperienze di valorizzazione del patrimonio religioso attraverso arte e cultura.
Il prototipo di gestione e progettazione è legato ad un modello circolare di ri-uso del patrimonio culturale che parte dall’analisi degli effetti della secolarizzazione sul patrimonio religioso. Nei molti casi di svuotamento delle chiese consacrate e parziale abbandono di quelle sconsacrate vengono profondamente modificati i valori di uso e non uso del patrimonio, vanno svanendo i valori legati alla spiritualità del luogo e si perde l’abitudine della comunità locale a frequentare quei luoghi. Le cause di questo allontanamento sono da ricondursi alla secolarizzazione della società ma anche ai notevoli costi di conservazione e gestione di spazi che ormai appaiono come fortemente impattanti dal punto di vista della manutenzione e uso. In molti casi però, quando a questo abbandono si è cercato di porre rimedio attraverso una drastica riconversione, le stesse comunità locali si sono opposte fortemente ad ipotesi commerciali, residenziali o di distruzione.
Questa affezione verso il patrimonio religioso, anche se non usato come tale, da parte della popolazione suggerisce l’emersione di altri elementi culturali e sociali non solitamente riconosciuti e valorizzati. Gli edifici religiosi spesso rappresentano punti cardine nel paesaggio urbano, vengono riconosciuti dalla comunità come parte della propria identità, portando con sé valori economici di non uso legati alla storia, architettura, alla funzione sociale e alla semplice esistenza dello stesso manufatto.
L’esperienza di Spazio Kor e altre progettualità simili dimostra come, attraverso la cultura e creatività, si possa ricucire una relazione tra la comunità locale e il patrimonio architettonico religioso.
Attraverso la rete #chiesecreative si vuole approfondire la conoscenza di questo meccanismo, mettendo a sistema chi lavora, studia, progetta interventi di riconversione del patrimonio basati su un approccio bottom up e inclusivo.
L’idea nasce ad Asti per mettere a sistema le attività delle 4 chiese presenti in città: Spazio Kor, Diavolo Rosso, Spazio San Giovanni e Chiesa del Gesù al Michelerio ma si relaziona naturalmente con molte realtà simili a livello europeo, dove spazi di architettura religiosa sono stati trasformati in centri culturali, sale concerto, musei…
Nel 2018 ha organizzato la prima Photowalk europea dedicata al patrimonio religioso in collaborazione con Parigi e Middelbourg (Olanda).
Il progetto è stato riconosciuto e presentato al convegno internazionale Future for Religious Heritage presso UNESCO Parigi e presso il convegno del CNR – IRISS sul riuso del patrimonio culturale e economia circolare.
La rete:
Alla rete #chiesecreative hanno già aderito:
– Spazio Kor, Asti FONDATORE
– Diavolo Rosso, Asti
– Spazio San Giovanni, Asti
– Chiesa San Michele, Agliano Terme
– Chiesa del Ponte, Fubine Monferrato
– Oratorio della Chiesa Santa Maria Novella, Firenze
– ex chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, nota come “chiesa dei morticelli”, Salerno
– Teatro tascabile, Bergamo